Il Muratori, nella sua opera, riporta una bolla di Celestino III (1191-98), sotto la quale si trova una firma di un certo: “Johannes Titulo Sancti Clementis Tusculanus Episcopus subscripsi”. L’anno preciso della elezione a vescovo tuscolano di questo Giovanni V non si sa. Si ritiene che sia stato creato cardinale sotto Clemente III. Il Grandi lo vede insediato nella sede vescovile tuscolana nel tempo in cui il popolo romano assalì e rase al suolo le ultime difese tuscolane nel 1191. Nella cronotassi dell’Orioli, del duca di York e di altri, compresi Biasotti-Tomassetti, si ignora questo vescovo. Dati i tempi cupi e il ribollente odio dei Romani nei confronti di Tuscolo, sarebbe logico supporre che la diocesi sia rimasta vacante fin dal 1189. Infatti il cronista incognito scrive: “Nel 1191, in cui seguì l’eccidio, era, a quanto pare, vacante la sede tuscolana. Dopo l’eccidio risiedettero i vescovi nei sobborghi edificati”. Il Grandi, però, non demorde e sostiene che questo Giovanni potrebbe essere stato l’ultimo vescovo a governare la diocesi di Tuscolo. Il Moroni scrive che questo Giovanni, di origine lombarda fu trasferito da Innocenzo III (1198-1216) al vescovato di Albano, evidentemente dopo la distruzione di Tuscolo, e che nell’ultimo anno ebbe liti con l’abate di Grottaferrata per alcuni diritti della chiesa di San Nicola a Nettuno. In tale occasione il Papa dette ragione al cardinale. Morì in Roma nel 1210.