Cercare di stabilire certe date a distanza di mille anni e con pochissime e contrastanti fonti è cosa quasi impossibile. Secondo l’Enciclopedia Cattolica non dovremmo tener conto né di Conone, né di questo Giovanni, ma di Bovo che, sempre secondo la suddetta fonte, fu vescovo tuscolano in questo periodo e non come sostiene l’Orioli che lo situa nel 1100-12. A detta del duca di York il Giovanni Marsicano sarebbe stato quello che successe a Giovanni III, da tutti detto Minuto. Come si vede, nomi e periodi si accavallano e si sconfessano. Questo vescovo fu detto Giovanni Marsicano perché nativo della Marsica e venne creato cardinale da Urbano II nel 1097. Se ne trova traccia nell’opera dell’Ughelli al vol. I. Nel 1105 prese a governare la sede episcopale di Tuscolo e, unitamente a Leane vescovo di Ostia, nel 1111 invitò il popolo romano contro quell’Enrico V, re di Germania, ma IV imperatore che porta quel nome. Nell’arringa pronunciata sostenne che la guerra è talvolta necessaria per conservare la vita e la libertà dei poveri, dei timidi, dei deboli e anche per difendere la Chiesa. Alla fine della sua concione ai santi apostoli Pietro e Paolo chiese perdono dei peccati e l’assoluzione. Questi tentativi non ebbero gli sperati risultati. Testimonianza ne dà il Baronio nei suoi Annuali ed anche una lettera che Giovanni IV scrisse a Riccardo, vescovo di Albano. Questo vescovo Giovanni IV fu anche uno studioso delle scienze ed un cultore della arte di Esculapio. Scrisse degli aforismi sulla medicina, come ricorda Pietro diacono. Giovanni Marsicano sottoscrisse il Sinodo di Vastalla e diverse bolle di Urbano II e Pasquale II. In una di queste sotto la data 1105 è riportata la conferma al monastero di San Benedetto, registrato nella storia di san Benedetto da Posidone, di alcune proprietà e firmata da: “Ego Johannes Tuscolanensis Episcopus S.S”. Del cardinal Giovanni V° se ne trova traccia sia nel Liber Pontificalis II pag.307, che nel Manzi, tomo XX-1212 e XXI pag. 59. Biasotti-Tomassetti lo mettono al 1100. L’Orioli lo fa vescovo il 15-10-1100, fu “Agens vices domini Paschalis papae”. Governò la chiesa romana durante la prigionia del Papa del 1111. Nel Concilio Romano del 1106 si trova: “Joannes episcopus Tusculanus” e in quello del 1112 si trova: “Joannes episcopus Tusculanus et Labicanus”. Il cronista incognito non ne fa cenno. Il Moroni, in quella data, di cardinali creati da Urbano II, non mette alcun Giovanni.