Il terzo incontro del progetto del Settore Giovani di Azione Cattolica Diocesi di Frascati, 4 DEMOCRACY: LEGALITÀ E DEMOCRAZIA, si svolgerà sabato 15 marzo alle 17 presso la prestigiosa Sala degli Specchi di Palazzo Marconi a Frascati con il titolo “Indossando le lenti di Rosario Livatino” .
“La legge è uguale per tutti”: frase che campeggia in ogni aula di tribunale e che è entrata nel lessico comune, uscendo dalle disquisizioni meramente giuridiche. Una dicitura che fa il paio con l’articolo 3 della nostra Costituzione: tutti i cittadini “sono eguali di fronte alla legge”.
Regole, uguaglianza e cittadinanza: fattor comune dei due virgolettate citati, sono anche tra i cardini del nostro sistema democratico. Manca un quarto elemento: quello della “generalità”.
Le regole devono esser rispettate da tutti, non solo dai cittadini, ma anche dagli organi statali e dai poteri pubblici e amministrativi. Ma non solo: tale statuizione di principio dovrebbe rimanere in piedi anche quando altri poteri (mafiosi, terroristici o lo stesso potere esecutivo statale), avversano la stabilità democratica e istituzionale di un Paese.
Ecco, in nuce, le tre più gravi problematiche che uno Stato democratico possa affrontare: mafia, terrorismo e contrasto dello Stato di diritto e del principio di legalità. Cedere di fronte a tali sfide, vuol dire concludere l’esperienza democratica o, comunque, minarla alle sue fondamenta.
Da questi spunti di riflessione partirà il terzo incontro che, dopo i saluti istituzionali e del vescovo di Frascati mons. Stefano Russo, vedrà il susseguirsi delle relazioni di ospiti che di questi temi hanno fatto la loro missione di vita:
Francesco Cananzi, magistrato, si occuperà dello Stato di diritto e della separazione dei poteri;
Irene Moroni, direttrice Archivio Flamigni, tratterà il tema del terrorismo, della sicurezza e della violenza pubblica;
Caterina Viola, referente del Presidio di Libera dei Castelli Romani, racconterà l’esperienza di Libera nel nostro territorio tuscolano, in vista della Giornata della memoria delle vittime di mafia, il 21 marzo.
A guidare i vari interventi, l’esperienza e la testimonianza di un uomo che si è stato in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata ponendosi dalla parte dei giusti, della magistratura: Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 a soli 37 anni. Beato e martire, militante di Azione Cattolica, Livatino è riuscito a unire fede e giustizia nel corso della sua breve vita. L’incontro del 15 marzo spera di far tornare il magistrato siciliano un esempio da seguire per tanti altri giovani come lui, dediti all’impegno quotidiano non dimenticando l’importanza di agire con fede e secondo la spiritualità che contraddistingue i cristiani.
L’ incontro è stato pensato come complementare al successivo e ultimo evento di 4 Democracy: il 24 maggio, Grottaferrata sarà la cornice per parlare del versante opposto dello stato di salute della democrazia: dalla mafia, dal terrorismo e dall’ingerenza statale sulla legge, punti più bassi per un sistema democratica, all’Unione Europea, organo sovranazionale da sempre promotore della democrazia in Europa e non solo.
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