Il cronista incognito lo chiama De Medici. Nacque a Firenze nel 1596, figlio del granduca di Toscana Ferdinando I e di Cristina di Lorena. Prima che divenisse granduca, dopo la morte di suo fratello Francesco Maria, era cardinale e rinunciò alla porpora per assumere il governo della Toscana. Carlo Medici, all’età di 19 anni, fu aggregato da Paolo V (1605-21) al collegio cardinalizio, nel concistoro del 2-12-1615, con il titolo di cardinal diacono di S. Maria in Domnica. Passò successivamente alla diaconia di S. Maria Lata. Divenuto cardinal prete nel 1645 fu destinato alla chiesa di Sabina prima e poi a quella di Frascati, che non visitò mai. Le cure pastorali le svolse tutte per mezzo del suo vicario, come fece quando, divenuto cardinal decano, optò per la chiesa di Ostia e Velletri nel 1652. Fu protettore della Spagna. Fu arricchito di molte e pingui abbazie, le cui ricchezze gli servivano ad accrescere e dilatare la devozione al Divin culto. Fondò a Firenze la chiesa di S. Michele, una delle più belle della città. Alla morte del Granduca lasciò il cardinalato. Il Moroni non fa cenno del suo vescovato a Frascati. Morì nel 1666, il 17 giugno, in Firenze, ed ebbe la sepoltura nella chiesa fiorentina di S. Lorenzo, nella tomba degli avi. L’Epigrafe, che i Veliterni posero a suo ricordo, testimonia che egli fece ricostruire la chiesa cattedrale distrutta da un fulmine. Tenne il cardinalato per 51 anni. L’Oldoino ne parla al volume dell’anno 1605