PIER FRANCESCO ORSINI (1701-1715) (PAPA BENEDETTO XIII)

Il Grandi e l’Orioli lo chiamano Vincenzo Maria, ossia con il nome con il quale era entrato nell’ordine domenicano, mentre il duca di York e l’Enciclopedia Cattolica lo chiamano Pier Francesco. Nacque il 2-2-1649 a Gravina di Puglia (BA), da nobile famiglia romana. Figlio primogenito del duca di Gravina, Ferdinando Orsini, e Giovanna Frangipane. Rinunziò alla primogenitura per farsi ecclesiastico. Entrò nell’ordine domenicano nella città di Venezia nel 1667. E l’anno successivo fece la professione. Si dedicò agli studi delle Sacre Scritture e agli Annali, tanto che per ben 24 volte lesse quelli di Baronio. Nel 1672, all’età di 23 anni, fu creato da Clemente X (1670-76) cardinale del titolo di S. Sisto, che aveva già rifiutato ben tre volte. Fu ascritto al S. Uffizio dei Riti e fu Prefetto del Concilio. Il 17-1-1675, all’età di 26 anni, ricoprì il vescovato di Manfredonia, ove celebrò un Sinodo; il 22 gennaio 1680 occupò quello di Cesena e poi, nel 1686, l‘arcivescovato di Benevento, che tenne fino alla sua elezione a Papa. Nel 1701 gli fu concessa la sede di Frascati. Per mezzo dell’arcivescovo di Otranto, mons. Francesco Maria dell’Aste, celebrò il Sinodo Tuscolano. Arricchì la cattedrale di S. Pietro di preziose reliquie, esposte tuttora al culto dei fedeli, ed eresse il trono episcopale. Passò poi alla chiesa di Porto il 18-3-1715 e la tenne fino al conclave del 1724, nel quale fu eletto Papa con il nome di Benedetto XIII, il 29 maggio 1724. Il cardinale Orsini era un pronipote del papa Celestino III, sotto il quale, nel 1191, terminò di esistere la antica e nobile città di Tuscolo. Questa discendenza fu accennata nell’iscrizione innalzata nella Basilica Lateranense quando Benedetto XIII prese possesso del soglio. Uomo di vasta cultura teologica, come attestano i suoi numerosi scritti, specialmente i tre volumi pubblicati a Ravenna nel 1729. A questa sua erudizione ecclesiastica si dovette la sua elevazione a cardinale. Fu un uomo generoso, caritatevole e colmo di bontà e amore cristiano. Non dimenticò mai la sua Benevento che curò specialmente nei due terremoti del 1688 e 1702. Fu vicino ai malati e s’interessò del loro trattamento medico, sociale, religioso. Tra i santi proclamati da lui: Luigi Gonzaga, Giovanni della Croce, Margherita di Cortona. Fu lui che, da Papa, introdusse l’uso di portare a piedi, durante la processione del Corpus Domini, il Santissimo. Personalmente portava assistenza ai poveri, ai moribondi ed elargiva buone elemosine. Quando venne eletto Papa, per ben tre giorni rifiutò l’elezione, ritirandosi in meditazione, e poi l’accettò solo per ubbidienza. Morì a Roma il 21 febbraio 1730. Fu sepolto in S. Maria sopra Minerva in un sepolcro sfarzoso di stile barocco. Citato dal Guarnacci nel vol. I a pag. 4