Nato a Roma nel 1574, appartenente alla famosa, nobile, antica famiglia dei principi Savelli di Albano. Per le sue qualità di uomo colto, retto, giusto ed equilibrato, il papa Paolo V (1605-21) lo nominò nunzio per risolvere la causa tra il Re di Spagna, Filippo III, ed il Duca di Savoia, Carlo. Per questo delicato e prezioso servizio il Papa gli concesse l’abbazia di Ripalta. Passò poi, sempre per incarico di Paolo V, ad assolvere altri incarichi e lo fece in modo perfetto e lodevole, tanto che il Papa dovette aggregarlo, il 12 dicembre 1615, al collegio dell’ordine dei cardinali diaconi. Lo stesso anno lo elevò al vescovato di Tucona e, nel 1616, lo creò cardinal presbitero di S. Sabina. Con bontà e moderazione amministrò la diocesi per 16 anni. Nel 1619 Urbano VIII (1623-44) lo inviò legato papale a Bologna e, nel 1930, lo destinò alla chiesa di Salerno. Ferdinando III imperatore lo nominò protettore dell’impero e Ladislao, re di Polonia, protettore del suo regno presso la S. Sede, incarico che tenne fino al 1642. Frattanto, nel 1639, si era resa vacante la sede vescovile di Frascati e ne assunse il governo, che tenne fino alla sua morte, il 9 giugno 1644. Anche lui fece costruire una cella a sue spese nel convento dei Frati minori. Fu sepolto nella chiesa dell’Aracoeli e su di una lapide, sono state riportate e decantate le sue doti e virtù, nonché gli incarichi assolti. La lapide inizia:
GIULIO SAVELLI (1639-1644)
D.O.M. JULIO. EPISCOPO. TUSCULANO. S.R.E. CARDINALI. SABELLO. L’Oldoino ne parla nel volume che inizia con l’anno 1605